Non si può fare di ogni erba un fascio:, c’è remboîtage e remboîtage. Ce ne sono di buoni, di accettabili e di peggiori. Non c’è dubbio che questi ultimi hanno contribuito a screditare l’intero genere.
Talvolta i contraffattori si incaricano di coprire in marocchino alle armi, libri in volgare bazzana per rivenderli ad un prezzo maggiorato sul mercato dell’antiquariato. Oppure Il marocchino, che copriva un semplice libro di chiesa per l’uso dei laici (ad esempio) si vede espropriato della sua legatura per vestire un più prestigioso esemplare. Si parla in questo caso di “remboîtage”, cioè “l’unione del corpo di un libro e di una legatura che non è la sua.”
“Azione di mettere un libro, la cui legatura è stata rimossa, in un’altra legatura antica, rimossa da un altro libro”. Ciò richiede una corrispondenza perfetta in dimensioni del libro con la futura legatura e spesso è qui il guaio.
E’ molto difficile, se non impossibile, rifare identiche legature del 17° o del 18° secolo: spesso si usa imprimere ferri su antiche legature. La soluzione può consistere nell’accomodare vecchie legature utilizzando il remboitage. Non bisogna fidarsi molto. Come riconoscerle? Bisogna guardare soprattutto le carte di guardia e il morso o snodo.
Un esempio di facile riconoscimento è il caso di un raccoglitore utilizzato come remboîtage, dal momento che la legatura è stata capovolta e il titolo è diverso. Oppure quando il corpo del libro è troppo grande rispetto alla rilegatura (il libro non tiene chiuso) o i capitelli risultano sostituiti, oppure ancora le carte di guardia marmorizzate utilizzate, non sono consone all’epoca.
Ci sono però casi di remboitage “dichiarato” , soprattutto in ambito al restauro di libri antichi , in cui l’uso di una legatura di recupero è giustificato, in quanto si può avere un volume anche di pregio, ma arrivato a noi totalmente privo di legatura e si possiede una legatura di cui è andato perso il volume, magari coeva o consona, come materiali, all’epoca di stampa del volume in questione: in questo caso un adattamento dimensionale ben fatto, ma visibile, diventa un’operazione esteticamente gradevole e filologica che non vuole ingannare il mercato, ma semplicemente fornire di una protezione “coerente” un volume di pregio.