la Biblioteca dell’Università di Pavia l’anno scorso (tricentenario della nascita di Maria Teresa d’Austria) ha avviato un progetto di restauro delle legature di pregio, finanziato attraverso l’Art Bonus del MiBACT, che permette ai privati di donare, tramite la piattaforma del MIBACT, somme a sostegno della cultura, poi detraibili fino al 65% in tre anni (una novità da noi, ma già sperimentato con successo nei Paesi anglosassoni).
Con i primi finanziamenti raccolti (anche fino a 1000€) che vedono tra i donatori anche un docente emerito dell’Università di Pavia, sono stati selezionati alcuni volumi della prima metà del seicento, già identificati da Federico Macchi, importante curatore del censimento delle legature rare e di pregio di numerose biblioteche italiane.
I libri in questione appartengono al fondo antico della Biblioteca e sfoggiano legature originali molto interessanti: si tratta del Breviario di Paolo V del 1613, la Disputazione sulla primogenitura di Giovan Battista Cavati del 1610 e infine I Successori di S.Barnaba Apostolo nella Chiesa Milanese del 1628.
Proprio durante il restauro di quest’ultimo si è evidenziata una scoperta estremamente interessante: nascosto sotto la controguardia posteriore, si trovava un foglio intero in pergamena manoscritta, con notazioni musicali poi rivelatesi molto antiche, risalenti probabilmente alla fine del 1000, inizi del 1100.
Il foglio si trovava, non visibile, immediatamente sotto un singolo risguardo che, una volta staccato per accedere alla legatura che necessitava di interventi dal suo interno, ha rivelato, tra le macchie dei residui di adesivo di origine animale, un testo liturgico facilmente comprensibile e una poco leggibile minuscola notazione musicale posta sopra un rigo singolo tracciato in rosso.
Ottenuta l’autorizzazione dalla direttrice della biblioteca, Dott.ssa Cecilia Angeletti e dalla responsabile dei manoscritti e del fondo antico, dott.ssa Paola Invernizzi, si è proceduto al distacco totale del foglio dal cartone al quale era ancora adeso , per accedere al verso del foglio e scoprire una pagina ottimamente conservata e leggibile e recante anche una bellissima illustrazione miniata a carattere zoomorfo .
La permanenza contro al cartone durata quasi quattro secoli, ha reso lo spianamento particolarmente difficile e si è reso necessario un montaggio su passe-partout con un tensionamento costituito da striscioline di carta giapponese , in modo da lasciare i margini a vista e consentire una lettura recto/verso senza toccare il documento.
Lasciamolo quindi agli esperti paleografi, medievalisti e musicologi lo studio del contenuto che a prima vista lascia pensare verosimilmente ad un corale antifonario per il canto liturgico, nella fattispecie relativo alla Pentecoste e all’Ascensione.
Noi conserviamo l’emozione dell’archeologo quando scopre un pavimento a mosaico sotto uno strato di terra…
E come ci dice la dott.ssa Antonella Campagna, responsabile comunicazione della Biblioteca Universitaria di Pavia, questa scoperta sarà sicuramente al centro delle Giornate Europee del Patrimonio, che tutti gli anni la Biblioteca promuove, quest’anno sabato 29 settembre, con apertura straordinaria pomeridiana, dove verrà dato risalto ai progetti di restauro che hanno preso il via grazie ai finanziamenti ART BONUS.
Client: Università di Pavia
Tags: Quando il restauro scopre reperti nascosti