RELAZIONE FINALE DELL’INTERVENTO DI RESTAURO SULLA MAPPA TERRITORIALE DEL COMUNE DI MOTTALCIATA – 1771
1. Rilievo grafico: poiché l’intervento di restauro imponeva, per ovvie ragioni di dimensione, una suddivisione in sezioni di dimensione più piccola, l’individuazione e la numerazione dei fogli che compongono il documento è stata dettata dalla divisione naturale creatasi, non lungo i sormonti originali dei fogli, bensì lungo le linee di lacerazione formatesi a causa della conservazione arrotolata seguita da uno schiacciamento del rotolo stesso, molto ben visibili nella documentazione fotografica
2. posizionamento verticale della mappa con sospensione dell’asta superiore a carrucole.
3. prima spolveratura del recto e del verso con aspirapolvere filtrato.
4. Smontaggio delle aste
5. velinatura delle zone più frammentate e infeltrite dall’umidità (zona superiore a sinistra, inferiore e altri punti a rischio di perdita di frammenti)
6. sgommatura con gomma Wishab
7. asportazione delle sezioni numerate della tela di controfondatura a secco, con l’ausilio di una stecca d’osso.
8. Test per l’asportazione del cartone di controfondatura: inumidimento diretto, vapore caldo, impacchi di Laponite, abrasione diretta a bisturi, inumidimento a gore-tex, tavola aspirante: tutti gli interventi si sono dimostrati inefficaci o insufficienti per effetto pulente e di asportazione dell’adesivo tra gli strati di carta. Quindi, dopo i test di solubilità delle mediazioni grafiche, è seguito un lavaggio individuale delle sezioni, interfogliate tra tessuto-non tessuto, per immersione in acqua a 38°C in vasca a pelo d’acqua, previo bagnamento con soluzione idroalcoolica al 50%: durante l’immersione è stata asportata a bisturi la colla ormai ricondizionata, nonché numerose toppe in carta applicate durante precedenti interventi di controfondatura: soddisfacente risultato di pulitura della superficie del recto, da cui se ne andava anche una parte dell’adesivo migrato attraverso le fibre della carta; scritte a penna ancora ben visibili, anzi più contrastate; il supporto cartaceo appare più chiaro. E’ stato applicato uno strato temporaneo di velo giapponese sul recto e successivamente uno sul verso con tylose al 4%, in modo da consentire ai frammenti del documento originale di rimanere nella posizione corretta, senza variazioni. E’ seguita la rimozione del velo dal recto.
9. ricollatura con Tylose al 2% : applicazione a pennello per tutte le sezioni.
10. una volta asciutte le singole sezioni venivano messe tra carte-filtro, sotto peso, in attesa delle successive operazioni.
11. integrazione di strappi e lacune con carta e velo giapponese Japico di idonea grammatura e colore e adesivo Tylose al 4,5%.
12. E’ stata fatta una ricerca con lampada di Wood delle parti manoscritte non più visibili o sbiadite: ciò ha consentito di riportare alla luce dati molto importanti come la datazione (1771).
13. per la controfondatura si è proceduto nel seguente modo: sul pannello di formica è stato steso uno strato di tessuto di poliestere al 100% con tylose al 4% e successivamente uno strato di carta giapponese Vang 517 da 35 g.. Una volta asciutto si è proceduto giustapponendo le varie sezioni, precedentemente numerate e adiacenti
14. fissaggio protettivo con Klucell g applicato a spray
15. a questo punto non restava che unire le due metà, controfondandole con un nuovo strato di carta giapponese da 36 g. e da uno strato di tessuto in poliestere al 100% con adesivo misto di Tylose al 4%
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