Sfera armillare












Descrizione progetto

RELAZIONE DELL’INTERVENTO ESEGUITO SULLA SFERA ARMILLARE SETTECENTESCA – COLLEZIONE PRIVATA – LUG 2013

DESCRIZIONE : La Sfera armillare o astrolabio consta di 9 anelli in cartone pressato rivestito di carta su cui è stato disegnato e scritto il testo in nero su giallo, con bordi verdi rosso e oro in foglia. Il tutto è ricoperto da un leggero strato di vernice a gommalcca. Vi sono due fascioni in cartoncino più sottile , uno esterno all’anello del sole , recante i segni zodiacali e montato al contrario, e uno esterno a tutto recante pure segni zodiacali e mesi.

Tutti gli anelli sono uniti tramite incastro senza adesivo

Sono presenti due perni metallici centrali che danno vita a due movimenti rotatori distinti.

Questa composizione si incastra, tramite l’anello più esterno, alla struttura portante in legno: tipica struttura per globi terrestri e celesti dell’epoca, essa consta di una base a croce con 4 gambe tornite, un anello orizzontale,circolare all’interno e ottagonale all’esterno, recante anch’esso i mesi e i segni zodiacali.

Sulla base sono anche posizionate 4 figure umane abbigliate in foggia settecentesca, con lo sguardo rivolto al cielo in atteggiamento di osservazione e studio, alcune delle quali recano in mano uno strumento di osservazione.

Tutte le parti di rifinitura, come le parti esterne degli anelli, i piedini della struttura, le modanature delle gambe, la base di incastro dell’anello portante, sono rivestiti di pastiglia in gesso e foglia d’oro, mentre le gambe sono colorate di rosso e le figure umane, pure rivestite di gesso, sono anch’esse colorate con colori realistici per abiti, viso e altri dettagli

DIMENSIONI: diametro cm 44 più la struttura lignea di cm 5. Altezza totale cm 48

STATO DI CONSERVAZIONE: l’oggetto si presentava estremamente sporco per l’ininterrotta esposizione alla polvere, nonché la difficoltà di essere pulito, data la complessità della sua conformazione. Molto probabilmente in passato sono stati utilizzati dei prodotti per la pulizia che hanno ottenuto l’effetto di consolidare lo strato di sporco in maniera aderente a tutte le parti.

Due anelli di Saturno erano spezzati nella metà superiore ; il fascione più esterno era staccato in due metà e una delle due era deformata ed era interessata da precipitazioni di pigmento; l’anello del circolo polare antartico era interessato da una profonda deformazione che, unito al fatto di aver perso gli anellini lignei distanziatori, ne impediva la rotazione.

Molte parti in oro e colore, erano interessate da una frammentazione e sfaldamento della preparazione a gesso con caduta e fragilità di molte parti.

L’anello esterno della struttura portante in legno, era spezzato in due punti in senso parallelo e diagonale alla vena del legno.

Come accennato, alcuni anellini distanziatori in legno, erano spaccati o mancanti.

INTERVENTO: Si è proceduto con un’accurata documentazione fotografica

Si è fatto un primo intervento di pulitura a secco con piccoli pennellini che arrivassero fino agli anelli più centrali; Ciò ha consentito di asportare un notevole strato di sporco parzialmente grasso, che ha rivelato la brillantezza dei colori. In particolare sulle colonnine portanti della struttura e sulle figure umane, si sono scoperti colori particolarmente accesi e variati.

E’ seguito un consolidamento delle parti fragili della preparazione a gesso: ciò ha bloccato il distacco di molte piccole scaglie di gesso in prossimità di zone dove si era già verificata la caduta dello stesso materiale. Inoltre si sono ricostruite quelle zone in cui era precipitato il gesso di preparazione.

Si è provveduto ad incollare le due spaccature nel legno dell’anello portante, con lo stesso adesivo, naturalmente molto meno diluito. questa operazione si è rivelata di qualche difficoltà per la forma ottagonale esterna e circolare interna che impedivano una buona fermatura dell’anello, nonché per la presenza di carta sull’unico lato piano dell’anello stesso , ciò che impediva di abbondare con la quantità di adesivo, operando sul rovescio dell’anello. Solo la presenza di pesi e morsetti hanno consentito di arrivare ad un livello di adesione soddisfacente.

Per quanto riguarda il fascione esterno, si è proceduto ad un distacco definitivo, ottenendone due metà già naturalmente divise che, dopo essere state pulite allo stesso modo delle altre parti della sfera, sono state rimesse in forma con una controfondatura in carta giapponese e lasciate asciugare su una struttura circolare in modo da ripristinare la forma originaria in modo stabile e solido. Essa è poi stata rimontata sulla sfera tramite alcuni punti di colla, dove previsto originariamente e dall’applicazione di spilli troncati per un fissaggio più forte, sempre nel rispetto del montaggio originale.

Le stecche spezzate dei due anelli di saturno hanno costituito un problema , proprio perchè il montaggio originale prevedeva soltanto incastri: in questi 4 punti l’incastro era perduto e bisognava ricorrere ad adesivo misto con rinforzi in carta giapponese, poi ritoccata cromaticamente. Il risultato è stato giudicato sufficientemente solido.

Sono stati costruiti e applicati nuovi anellini in legno, poi dorato, per ripristinare la giusta distanza tra gli anelli e consentire così nuovamente la doppia rotazione dell’intera struttura senza punti di contatto.

Dopo le operazioni di pulitura di ogni parte, si è proceduto ad un’integrazione cromatica delle parti interessate a precipitazione di pigmento o dall’applicazione di nuova carta giapponese, con colori ad acquerello Windsor & Newton e oro in composizione cerosa.

Al termine è stata applicata una leggera mano di gommalacca in alcool etilico per ripristinare una protezione in tutti i punti procedendo sia in forma spray che con applicazione a pennello.

E’ seguita una documentazione fotografica finale.

Dettagli progetto

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